OLTRE i propri limiti e soprattutto le aspettative! Si, perché abbiamo provato l’esperienza di pedalare per quasi 600 chilometri nella modalità “non stop” e soprattutto “unsupported“. In poche parole? Senza dormire, se non per 30 minuti, e senza nessun supporto tecnico, pratico e di qualsiasi altra natura.
Partenza sabato 10 settembre alle ore 5.00 da Villa Guerrina a Montorio (VR). Subito nei primi chilometri si è potuto ammirare la bellezza di Verona e dell’Arena. Una prima oretta e mezza al buio, illuminati dal chiarore della lampada installata sul casco, così da riservare tutte le forze “illuminanti” per la futura notte.
Alle prime luci dell’alba costeggiamo il lago e ci dirigiamo a Garda per il timbro del primo checkpoint. Una serie di sali e scendi, alcuni moooooolto pendenti, ci portano verso Loppio e successivamente si continua a salire verso Faendo, nel territorio trentino, dove troviamo ciclabili larghe e ben delimitate per un transito adatto anche ai più piccoli.
Dal 174esimo chilometri si inizia a salire sempre di più, fino a raggiungere il quinto checkpoint a Silandro. Quest’ultimo punto di controllo rappresenta l’inizio della vera salita che terminerà solamente al raggiungimento del Lago di Resia. Una salita piacevole, non troppo impegnativa, ma comunque affrontata sotto la pioggia.
Da Curon Venosta il peggio è passato: siamo al giro di boa e soprattutto al 308esimo chilometro. Ci si cambia, si mangia qualcosa e poi di nuovo in sella, illuminati solamente dalle nostre torce. La discesa è piacevole, l’asfalto bagnato ma il clima rallegra lo spirito e tiene sveglia la mente.
Le ore passano, alcune fermi al tavolo nell’attesa di ricevere un piatto di pasta che tarda a cuocere. Ma va bene così, perché nel frattempo c’è la possibilità di conoscere nuovi amici e condividere la stessa passione.
Il ritorno segue parte del tracciato dell’andata, fino alle vicinanze di Rovereto dove questa volta non seguiremo il lungo lago, ma ci si dirige verso Avio, Rivoli Veronese e poi via via verso l’arrivo a Villa Guerrina.
E alla fine? Un’esperienza unica per il percorso, ma soprattutto per il fisico e la mente dove ci si mette in gioco con sé stessi, scoprendosi nuovamente tra crisi (vere e finte), fatiche, gioie, dolori e pensieri.
E infine abbiamo raggiunto un’importante obiettivo: pedalare per una notte intera e soprattutto per oltre 24 ore!
Unica nota dolente riguarda l’organizzazione: la randonnée è costata qualcosa in più del solito e nel pacco gara vi era una maglia da ciclismo e come servizio una pasta party all’arrivo. Forse è meglio lasciare stare la maglietta (chi vuole se la compra) e magari per la prossima volta è preferibile qualche ristoro gratis o almeno convenzionato, perché pagare 12 euro una pasta (indecente) a Resia nel punto di controllo centrale … non è proprio bello!